Brevi Racconti

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        Il Barone Von Bo e Gabriela


Con il passare degli anni erano rimasti soli nella grande villa con vasto parco,il barone austriaco Von Bo e la sua bellissima iguana Gabriela.La simbiosi affettiva tra i due era tale che si comprendevano attraverso gli sguardi.Von Bo era di indole molto tradizionale,giacche con bottoni dorati,pantaloni impeccabilmente stirati,cravatta dal nodo perfetto.L'unica stravaganza derivava dalle scarpe,da tennis,sempre le stesse,logore,slabbrate,ma comode e,soprattutto,regalo di zio Werther,scomparso molti anni prima durante un giro in mongolfiera.Ebbene,il Barone era riuscito ad addestrare la sua bestiola molto bene,tanto che Gabriela riusciva egregiamente ad allacciargli le scarpe ogni mattina.Quel preciso giorno Von Bo era eccitato,il tempo era splendido,L'aria frizzante.Finalmente avrebbe osato fare ciò che fin da bambino si era negato e che desiderava terribilmente.Non per vigliaccheria,ma per obbedienza alla madre,diceva lui.Ora mamma non c'era più ,e finalmente....Tutto euforico si rimirò più volte allo specchio,sentendo,ma senza farci caso,Gabriela zampettare ai suoi piedi.Si,avrebbe osato!Avrebbe osato lanciarsi,correndo a perdifiato,giù dal ripido pendio coperto di sassi situato sul retro della casa,per vedere se,sullo slancio,fosse riuscito a scavalcare il sentiero giù in fondo e raggiungere il prato di fronte.Così fece.I primi passi,la corsa,l'aria che gli sferzava le gote,poi...poi...Lo trovarono ai piedi del ripido percorso.Sporco di terra,con le adorate scarpe inaspettatamente slacciate.Forse fu questa la causa di tutto,aveva inciampato,e poi quel sasso...Ma Gabriela ...non? Gabriela dopo le poche carezze di rito sul suo groppone a scaglie,rimase immobile per giorni.Poi,lentamente,esplorando il terreno con la lunga lingua appiccicosa,uscì e si avviò verso ovest.La casa del Conte Von Ritz si diceva fosse molto bella,molto più grande.E poi,aveva tante,tante piante esotiche!
                                                                                                                                Lato Oscuro
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Quella volta a Roma

La Emme ha sempre amato disegnare,creare,elaborare la materia.La Emme fa l'artista.Fa mostre,va in giro a vedere quelle degli autori che ama ecc...ecc...Il Ciosky segue sempre la Emme nei suoi itinerari,la accompagna,saggio e in silenzio.Passa il tempo ad aspettare,mentre Emme ha i suoi pomeriggi a Milano,da Giorgio,quello della galleria d'arte famosa nel mondo,là,in zona stazione,o sui navigli,dove ha lo studio l'Arnaldo,quello immenso delle sfere di bronzo.A casa di Mimmo che,con le sue "Coperture"aveva mandato in estasi la Emme.Oppure a Torino,da Ugo,famosissimo e gentilissimo pittore.Insomma,Emme si eleva e Ciosky aspetta.Una volta Nunzio S.,amico della Emme,dice che ci sarà a Roma una mostra di Schifano che non vuole perdersi.Nunzio ha una bella galleria nella città della Emme e sono amici.Anche Ciosky ed Emme organizzano il viaggio a Roma,perchè è successo che si sia riusciti ad avere un appuntamento con Lui,l'"Achille",il critico dei critici,l'ABO in persona.E' una cosa troppo bella!La Emme prepara una tela enorme "La scimmia e Mozart,lunga 4 metri e alta 2,50.Come la portiamo?Pesa!Arrotolata! Imbragato con corde da alpinista il"Rotolo" è pronto al viaggio.Così,quella mattina del 5 ottobre 1986 si parte.Diluvia, ma il treno è in orario.     Guarda! La stazione di Firenze! Quanti binari!!! ...Ma...quel cocuzzolo è Orvieto? ...Però,quella galleria non finiva mai!!!    E' buio quando arrivano alla stazione Termini.Fuori,uno spazio enorme.TAXIIII......Ma,signora,non sa che oggi è sciopero? Accidenti!!! Il Rotolo,che aveva sonnecchiato per tutto il viaggio,ora sogghigna.E' lontana la mostra di Schifano?  "Ma no,volendo ci si arriva".Il Ciosky,il povero Ciosky,siccome è un lui.e la Emme una lei,agguanta il Rotolo e si incammina.Arrivo.Semidistrutti,ma in grado di apprezzare ciò che si para davanti ai loro occhi.E adesso?Per andare alla pensione prenotata per telefono?Dov'è?"Guardi,è in via Calabria,la Pensione Priscilla,ma è lontana"....!!! ??  Scorati,guardando con odio il Rotolo,smarriscono i loro sguardi nella polvere d'aria e di colori che li circonda.Ma...Toh! Il Nunzio! Vi porto io,ho la macchina.La macchina era la vecchia "mini" di sua cognata,con uno straccio infilato nel serbatoio della benzina perchè mancava il tappo.Oddio!! E se prendesse fuoco? Diventeremmo una Molotov!.Arrivano.Ciao,ciao.A domani.Priscilla è al III piano.L'ascensore va a monetine.Nè  la Emme,nè il Ciosky le hanno.Il Rotolo ha un'espressione beffarda.Sono le 23 e trenta,all'angolo della strada c'è una pizzeria.E' aperta,pulita,affollata.La fame è tanta!Una montagna di carne,in canotta,è al banco e sforna di continuo.E' una specie di"Shreek".Boh!E lì,di fuori,nel tepore della serata romana,il Ciosky e la Emme gustano la migliore pizza che abbiano mai mangiato.Alle 5 del mattino fracasso,voci,rumori di ogni genere.Ma chi ha detto che i romani dormono? In mattinata,eccola lì via Veneto,il Pincio,Trinità dei Monti,il Quirinale,Fontana di Trevi....Mannaggia!Proprio oggi non c'è l'acqua! Poi,nel pomeriggio,l'incontro."Lei ha temperamento !" dice l'ABO guardando il Rotolo srotolato.Tanto basta alla Emme.Valeva la pena venirci,qui,in via Giulia,la più bella,letteraria ed elegante via di Roma.    Taxi per la stazione,dopo aver "manciato" i camerieri indiani della Priscilla.Una Roma affollata in un ottobre qui dolce e caldo.Con innumerevoli pretini felliniani,magri magri e tirati a lucido.Si passa in un bel viale.La Emme si gira e dal lunotto lo vede.Proprio quello!L'unico nel suo maestoso urlo di silenzio,il Colosseo.Com'è bello! Peccato non avere il tempo di starci di più qui.Il qui più bello del mondo! Stazione.Partenza.Milano,ore 2,30.Niente cibo.Tutto chiuso.Personaggi assortiti.Anche il Rotolo dorme e sembra pesare di meno.Eccoli qua.Stanchi,ma contenti.Gli occhioni dei micetti di casa che li attendono fanno sparire qualsiasi disagio.    Però,che bello è stato!Che pizza buona!Dai,che a Roma ci siamo andati anche noi! Porca d'una miseria!     Ma,tu,l'hai visto il Tevere?    No!


                                                                                                                               Ratucin


         
                   
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